castelli incantati, natura incontaminata, raffinati palazzi color pastello e fiumi di vodka
Capitale: Varsavia
Lingua ufficiale: polacco
Valuta: 1 € = 4,46 zloty polacco
Costo della vita: €
La reazione di tutti al mio viaggio in Polonia è stata esattamente la stessa: “Perché? Cosa ci vai a fare?”. Il pregiudizio nei confronti di alcuni paesi del centro ed est Europa è inspiegabilmente molto comune, e porta a trascurare o ad escludere a priori destinazioni a dir poco interessanti che sono certo sorprenderebbero notevolmente i suoi visitatori.
Verrebbe spontaneo credere che il passato tormentato di questo popolo abbia dato vita a un paese instabile, timoroso e chiuso in sé stesso. Beh niente di più sbagliato. La Polonia è oggi totalmente proiettata verso il futuro senza con ciò dimenticare nemmeno per un istante i tragici eventi che l’hanno resa vittima fortuita della follia umana nel corso dei secoli e in particolare durante la seconda guerra mondiale. Troverete persone straordinariamente gentili, pronte al dialogo, sempre sorridenti, uomini e donne di tutte le età che amano stare in compagnia e che non appena un raggio di sole fa breccia tra le nuvole si riversano numerosi nei locali all’aperto davanti a un bicchiere per rendere omaggio alla vita.
Le grandi città non mancano, ciononostante tutto appare a misura d’uomo, continui spazi verdi, strade pedonali, numerosi punti di aggregazione, il tutto pervaso da un crescente fervore culturale.
Fuori dai centri urbani la storia cambia completamente aprendo spazio a contesti rurali, remoti villaggi dove la vita scorre lentamente e la natura appare incontaminata. A fare da cornice a queste pianure fuori dal tempo vi sono a sud alte montagne, ideali sia per gli sport invernali che per lunghe camminate tra fitte foreste dal fascino unico. Mentre a nord lunghe spiagge bianchissime in stile caraibico (anche se la temperatura dell’acqua è decisamente diversa), laghi e fiumi ideali per chi ama gli sport acquatici, in particolare il canottaggio.
Disseminate poi lungo tutto il territorio polacco sia in città che in campagna vi sono castelli in rovina, originali chiese, suggestive viuzze medievali, stravaganti enormi piazze, e antiche case colorate che deliziano gli occhi.
INDICE ARTICOLO
– CITTÀ E LUOGHI DI INTERESSE
– QUANDO ANDARE
– COSTO DELLA VITA, TRASPORTI E ALLOGGI
– GASTRONOMIA
– CULTURA ED EVENTI
– RELIGIONE
– SICUREZZA
– CENNI STORICI
– COMUNITÀ GAY
– VIAGGIARE CON CANI
– CONSIGLI
– CONCLUSIONE
– LINK UTILI
– VARSAVIA (WARSZAWA)
Passeggiando lungo le vie della capitale stenterete a credere che appena a metà del secolo scorso la città non era altro che un cumulo di macerie. Varsavia infatti è stata quasi completamente rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale, ma fortunatamente è riuscita a rialzarsi in piedi e oggi appare in piena salute ed energica più che mai, grazie anche al gran numero di locali alla moda e alla frizzante vita notturna che la caratterizzano. Palazzi color pastello alti e stretti dal tradizionale tetto a spiovente, si alternano a luccicanti grattacieli creando quasi un gioco tra due realtà ben diverse costrette a condividere il medesimo territorio. Sebbene il labirinto di vicoli e stradine della Città Vecchia con la sua Piazza del Mercato sia la più suggestiva, anche la zona moderna offre importanti punti di interesse da non perdere come il Palazzo della Cultura e della Scienza, un po’ kitsch la sera quando viene illuminato di rosa, dalla cui cima è possibile avere una visione a 360° dell’intera città.
Nonostante le dimensioni e l’incessante sviluppo urbano, Varsavia vanta numerosi spazi verdi, caratteristica tra l’altro che contraddistingue un po’ tutte le città polacche. Quelli da non perdere specialmente durante la bella stagione sono il Parco Lazienki e l’imponente Palazzo Wilanów che ricorda inevitabilmente la celebre Versailles.
Degno di essere menzionato vi è anche il Museo di Chopin, dove ho trovato una certa discrepanza tra il piano superiore, alquanto noioso e di difficile comprensione, e la zona interrata avvolta in una sorprendente atmosfera romantica che ho apprezzato notevolmente. Consiglio questo museo più che altro agli amanti del grande maestro o comunque ad appassionati di musica classica, gli altri potrebbero annoiarsi. Appena fuori dal museo vi è un parco su cui si erge un edificio che deduco possa essere un conservatorio, dal quale, specialmente verso sera, si possono udire gli studenti che cantano e suonano dando vita a interpretazioni degne di un palcoscenico.
– CRACOVIA (KRAKOV)
Senza dubbio la meta da non perdere per nessun motivo durante il vostro viaggio. Cracovia riassume in sé quanto di più interessante possano offrire le città polacche in termini di cultura, divertimenti, attrazioni e testimonianze storiche.
Innumerevoli chiese sono disseminate lungo strade medievali che convergono sulla gigantesca piazza Rynek Głòwny che vi colpirà per la sua stravaganza e per i signorili palazzi che si ergono simili a guardiani, e che illuminati, creano un’atmosfera magica al calar del sole. La piazza appare meravigliosa da qualsiasi posizione la osserviate e non sarà difficile scoprire ad ogni angolo qualche particolare che attirerà la vostra attenzione invitandovi a proseguire con la vostra sessione fotografica.
Il maestoso castello di Wawel che sovrasta la città, viene preso d’assalto da numerosi turisti, specie durante i giorni festivi, motivo per il quale se foste interessati alla visita delle diverse esposizioni presenti, consiglio di prenotare i biglietti online o quanto meno di presentarsi presto al mattino. Una delle ragioni che spinge così tante persone all’interno del castello è la “Dama con l’ermellino” di Leonardo Da Vinci.
Testimone della tragedia passata resta l’ex quartiere ebraico di Kazimierz, oggi totalmente fuso con il resto della città, che si presta a delle piacevoli passeggiate lungo i suoi tranquilli vicoli.
Tra i musei uno dei più interessanti e più frequentati è quello della Fabbrica di Schindler. Devo ammettere che mi aspettavo parlasse più della figura di questo eroe e meno della seconda guerra mondiale, motivo per il quale all’inizio mi ha un po’ deluso. In realtà però, specialmente nella seconda parte dell’esposizione, le installazioni artistiche e le ricostruzioni storiche sono di grande impatto visivo e meritano senza dubbio una visita. Non aspettatevi di vedere la fabbrica del film “Schindler’s List”, altrimenti resterete delusi.
Infine imperdibili sono le sbalorditive miniere di sale di Wieliczka, situate 14 km dal centro di Cracovia, vi lasceranno senza parole. Si tratta di un labirinto composto da circa 300 km di gallerie distribuite su 9 livelli il più profondo dei quali raggiunge i 327 m. Per coloro che già si stanno preoccupando di possibili attacchi di panico e di claustrofobia, vi assicuro che potete stare tranquilli. I cuniculi sono ampi e ben arieggiati, non avrete mai l’impressione di essere intrappolati con esclusione dell’ascensore (per intenderci quello tipico di metallo utilizzato dai minatori) necessario per risalire in superficie che, anche se può dare molto fastidio, è talmente rapido da essere sopportabile.
La visita si svolge rigorosamente con una guida percorrendo circa 2 km in 2 ore e mezza ad una temperatura costante di 14 gradi indipendentemente dalla stagione. Le visite in inglese sono piuttosto frequenti mentre, se preferite la visita in lingua italiana, è bene consultare il sito per avere gli orari aggiornati e magari per acquistare i biglietti online evitando così inutili code. Le due cose che non dimenticherete facilmente sono prima di tutto l’interminabile numero di gradini che dovrete scendere all’inizio del tour attraverso una stretta scala di legno che sembra non finire mai. Poi la splendida Cappella di Santa Cunegonda (Kaplica Sw Kingi), una vera e propria chiesa scavata interamente nel sale, così come qualsiasi elemento presente al suo interno, dall’altare alle numerose statue che la ornano. Questa cappella, che rappresenta senza dubbio la principale attrazione della miniera, fu utilizzata sin dal medioevo per organizzare feste ed eventi importanti. Immaginate quindi lo stupore degli invitati dell’epoca davanti a cotanta bellezza, se io stesso, nonostante avessi già osservato varie immagini presenti su internet prima della mia visita, ne sono rimasto totalmente affascinato e senza parole.
– BRESLAVIA (WROCLAW)
Distrutta e ricostruita proprio come avvenne anche per Varsavia, oggi Breslavia appare raggiante e vivace grazie anche a una fervente vita studentesca che ne caratterizza la vita notturna. La città si sviluppa attorno all’elegante piazza del mercato e sebbene, possa apparire molto simile a Cracovia sotto molti aspetti, in realtà possiede la sorprendente capacità di regalare la tipica atmosfera rilassata della città di provincia pur essendo il quarto centro urbano per dimensioni del paese.
Imperdibile la sorprendente installazione artistica chiamata “Passage” composta da sette pedoni che vengono inghiottiti dal marciapiede per poi riemergere dall’altro lato della strada.
– DANZICA (GDANSK)
È davvero molto difficile non innamorarsi a prima vista di questa rara perla del nord, dove la vita scorre lenta sul Baltico, tra passeggiate lungo i corsi d’acqua che attraversano la città, e sfilate attraverso pittoresche vie pedonali circondate da raffinati palazzi color pastello.
L’aspetto ancor più affascinante della città è che vi basterà girare l’angolo per ritrovarvi in viuzze nascoste talmente belle da lasciarvi senza parole.
Non vi è molto da fare a Danzica se non lasciarsi avvolgere dalla pace e dall’atmosfera distesa che sembra inglobare ogni cosa. Durante l’estate poi numerosi sono gli artisti di strada e le bancarelle che, neanche a dirlo, offrono l’ambito oro del Baltico e cioè la celebre ambra che troverete dappertutto, lavorata in mille modi diversi.
Per gli appassionati di architettura degna di nota è sicuramente la struttura che ospita il Museo della Seconda Guerra Mondiale.
A breve distanza vi sono anche lunghissime spiagge sabbiose bagnate da acque gelide dove solo i più audaci però oseranno immergersi. Ce n’è davvero per tutti i gusti, dalle località alla moda ben attrezzate, alle zone incontaminate senza anima viva.
– AUSCHWITZ E BIRKENAU
Sarò molto sincero, la visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau è un’esperienza decisamente forte che mette alla prova soprattutto le persone più sensibili. Per me è stata una vera sofferenza, un susseguirsi di rabbia, orrore e dolore che si alternano lasciandoti nella mente una sola domanda: “Perché?”.
Nonostante mi renda conto della difficoltà di affrontare questa esperienza, la ritengo fondamentale e doverosa per rendersi conto in prima persona di cosa sia avvenuto realmente. Per tentare non di comprendere, perché comprendere in situazioni di questo genere è impossibile, ma piuttosto per rendere reale ciò che abbiamo solo studiato nei libri di scuola o visto al cinema. Qualcosa di talmente assurdo e spaventoso da farci credere che riguardi un passato ben lontano da noi, quando invece non è affatto così. Ho detto che è “doveroso”, perché il dovere l’abbiamo nei confronti delle vittime, affinché il loro sacrificio non sia stato vano e perché cose come queste non avvengano mai più tra l’indifferenza e il silenzio delle masse che le rende complici e responsabili quanto i carnefici.
L’ingresso è gratuito per entrambi i campi, ma mentre a Birkenau non è richiesto nessun biglietto d’ingresso ed è totalmente aperto al pubblico, Auschwitz regola drasticamente le entrate per evitare il sovraffollamento del campo, cosa che senza dubbio risulterebbe poco rispettosa e poco adeguata alle circostanze. È necessario quindi prenotarsi attraverso il sito web con largo anticipo, altrimenti si rischia di non trovare posto come è accaduto anche a me. In tal caso niente paura, basta presentarsi alle 07.30 in orario di apertura per ottenere il biglietto d’ingresso senza tanti problemi. Problemi che invece rischiate di avere se volete fare una visita guidata in lingua italiana dove i posti sono comunque molto limitati e solitamente non partono prima delle 10:30. Ad ogni modo anche in questo caso mettersi in fila per primi è sempre la soluzione.
I due campi si trovano a 2,4 km di distanza l’uno dall’altro e sono ben collegati da una navetta gratuita. Se vi state chiedendo se valga la pena visitarli entrambi, la risposta è sì. Senza dubbio Auschwitz è più completo e istruttivo, Birkenau però vi permetterà di capire davvero e di vedere con i vostri occhi quali siano state le proporzioni dell’olocausto in termini di dimensioni e di numeri, rendendovi conto inoltre di come tutto fosse matematicamente e razionalmente calcolato.
La visita non è affatto breve e può durare anche tutto il giorno, dipende molto da voi. All’interno di Auschwitz vi sono molte mostre, dedicate sia alla spiegazione del campo sia alla commemorazione delle diverse etnie tristemente coinvolte. Vi avviso già che ci saranno alcune stanze che difficilmente riuscirete a dimenticare. Tra queste, la montagna di capelli delle vittime e il cumulo di scarpette da bambino. Scene che mi hanno a dir poco scioccato. Per questo motivo sconsiglio vivamente la visita ai più piccoli, seppur ritengo sia fondamentale che le nuove generazioni vedano tutto ciò. Probabilmente come fascia di età sarebbe meglio attendere le scuole superiori.
– TORUŃ
Spesso poco considerata da chi viaggia attraverso la Polonia, è la meta ideale per gli amanti dell’architettura gotica qui straordinariamente conservata grazie al fatto che Toruń ebbe la fortuna di salvarsi dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, cosa che purtroppo non accadde a gran parte delle altre città storiche. Toruń sorge sulla Vistola ed è circondata da mura medievali che le danno un aspetto quasi fiabesco. Il centro storico è stato addirittura dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
– MASURIA
Se amate immergervi totalmente nella natura, la zona dei laghi della Masuria fa proprio al caso vostro. Incantevoli laghi e infiniti corsi d’acqua fanno di questa zona una delle più suggestive del paese, amata soprattutto da chi pratica sport all’aperto come ciclismo o canotaggio.
– PARCO NAZIONALE DI BIALOWIEZA
Al confine con la Bielorussia tra foreste incontaminate, il Parco Nazionale di Białowieża ospita il più grande animale terrestre presente in Europa, il bisonte europeo appunto. Poter osservare da vicino questi imponenti bestioni è un’esperienza davvero unica ed emozionante. Per accedere alla zona riservata ai bisonti è assolutamente necessario essere accompagnati da una guida.
– MONTI TATRA
Sport invernali e trekking tra le montagne più alte dei Carpazi caratterizzano invece il sud del Paese, dove potrete godere di alcuni dei paesaggi più belli di tutta la Polonia specialmente durante il periodo estivo. Sono presenti oltre 240 km di percorsi turistici, la maggior parte dei quali accessibili anche ai meno allenati.
– GITA FUORI PORTA –> KROMLAUER PARK
Anche se tecnicamente situato in territorio tedesco, sarebbe un vero peccato perdersi una meraviglia del genere, in considerazione poi del fatto che il Kromlauer Park si trova ad appena 3 km dal confine polacco, confine tra l’altro che quasi non vi accorgerete di attraversare.
Il parco è a dir poco affascinante, e meriterebbe una visita sia in primavera durante la fioritura dei rododendri e delle azalee, sia in autunno quando il fogliame si incendia di mille sfumature di rosso, arancione e giallo. La vera attrazione però, che vi lascerà senza parole, è il Rakotzbrücke conosciuto anche come Ponte del Diavolo. Si tratta di un ponte di pietra risalente al XIX sec che si erge sopra ad un laghetto e che al di là della sua bellezza e della sua originalità è noto perché, indipendentemente dal punto di osservazione, l’arco del ponte riflettendosi sull’acqua crea incredibilmente un cerchio perfetto. Proprio questa caratteristica ha suscitato l’immaginazione e creato leggende che hanno dato vita a questo soprannome.
Uno degli aspetti più interessanti è che potrete girare per delle ore senza incontrare nessuno. Sebbene infatti, basti digitare il nome su Google per visualizzare delle immagini da favola, il parco è noto, ma non così tanto frequentato da rovinarvi la magica atmosfera in cui è avvolto. L’ingresso è gratuito. L’unica cosa che si paga è il parcheggio (2 € per 2 h + 1 € per ogni ora in più fino ad un massimo di 6 € al giorno). Anche se, come dicevo, è possibile che vi troviate da soli, per esserne sicuri consiglio come sempre di visitare il parco al mattino presto. Verso le 10:30 infatti, qualche piccolo gruppo fa la sua comparsa. Numerosi ed economici poi sono i bed & breakfast nella minuscola cittadina che si trova a meno di 1 km dall’ingresso.
Tengo molto a fare una raccomandazione. Il parco purtroppo non è custodito, motivo per il quale la salvaguardia dell’ambiente e delle meravigliose costruzioni in pietra è affidata al buon senso e all’intelligenza dei singoli individui. Eppure non vi sarà difficile trovare nel web bloggers che, orgogliosi, ostentano foto in cui si mostrano in piedi in cima al Ponte del Diavolo, cosa che ovviamente è vietata ed è ben segnalata dai cartelli, ma l’ignoranza purtroppo è davvero difficile da combattere.
Le stagioni non sono poi così diverse dalle nostre in Italia. Certo, le temperature sono un po’ più fredde specialmente durante l’inverno quando nevica frequentemente, e soprattutto a nord sulla costa del Mar Baltico dove il vento freddo soffia quasi costantemente.
La Polonia può essere visitata in qualsiasi periodo dell’anno, dato che presenta un’offerta turistica a 360°, dalle piste da sci alle spiagge, dal trekking agli sport acquatici. Sicuramente però, per quel che riguarda le città, consiglierei il periodo che va da metà aprile a metà ottobre. Questo non tanto per evitare il freddo, quanto per poter godere della luce del sole che ravviva e valorizza i numerosi parchi, oltre ai colori degli splendidi palazzi disseminati lungo le vie pedonali e le grandi piazze dei vari centri urbani polacchi.
COSTO DELLA VITA, ALLOGGI E TRASPORTI
Possiamo tranquillamente affermare che la Polonia sia un paese per noi particolarmente conveniente sotto ogni punto di vista, sebbene, tra regione e regione, vi siano molte disparità sociali che ne influenzano lo sviluppo e il benessere economico in un senso o nell’altro. In particolare i villaggi a est e a sud del paese appaiono più arretrati, provocando un particolare sentimento di disagio tra i suoi abitanti. Al contrario le zone a nord ed a ovest, comprese le grandi città come Varsavia e Cracovia, sono più progressiste ed economicamente più avanzate. Le cause di tale scissione sociale sono da ricercare prevalentemente nella storia, infatti i territori meno sviluppati coincidono con quelli che un tempo facevano parte della Russia, mentre gli altri erano quelli annessi a Germania e Austria. Inoltre non dimentichiamo che anche il livello economico dei paesi limitrofi influenzano non poco le regioni adiacenti.
Avete quindi capito che nei grandi centri urbani i prezzi saranno un pochino più alti, anche se in linea di massima tutto vi apparirà molto conveniente. In particolare vi colpiranno i bassissimi prezzi dei ristoranti, soprattutto se amate la cucina tradizionale locale.
Per quanto riguarda le strutture ricettive ce n’è davvero per tutti i gusti e soprattutto per tutte le tasche. Potrebbe anche essere l’occasione per togliersi qualche sfizio dato che, in alcune città, non è difficile trovare hotel 5 stelle a 70-80 € a notte. Un’altra soluzione, rivelatasi molto positiva, è stata quella degli appartamenti, sempre di grandi dimensioni, pulitissimi, con garage anche in centro, e con prezzi estremamente competitivi. Le modalità sono esattamente identiche ad un hotel, si possono affittare anche solo per una notte, e sebbene non vi sia quasi mai compresa la colazione, disporrete di una cucina con la quale compensare a questa mancanza. A volte vi è una piccola reception, altre volte semplicemente ci si accorda tramite What’s app e una persona arriva a portarvi le chiavi. Tutto molto semplice.
I trasporti pubblici sono particolarmente efficienti e poco costosi sia che si tratti di muoversi all’interno di una città sia di spostarsi da una destinazione all’altra. Persino i villaggi più remoti sono solitamente ben serviti anche se ovviamente con minor frequenza dilatando così notevolmente i tempi.
Gli autobus sono da preferire ai treni perché più affidabili ed economici. Anche i taxi sono a buon mercato, ma è necessario avere con sé banconote di piccolo taglio altrimenti sarà difficile ottenere il resto che vi spetta.
Se viaggiate invece con il vostro mezzo o con una macchina a noleggio resterete stupiti dal fatto che quasi la totalità delle autostrade sono gratuite. Il carburante costa meno che in Italia ed il manto stradale è piuttosto buono dappertutto, vedrete infatti continui gruppi al lavoro per migliorarne le condizioni. Personalmente ho trovato solo un tratto particolarmente disastroso percorrendo il tragitto che dal confine tedesco giunge a Breslavia, ma anche in questo caso i lavori erano già in corso per risolvere il problema.
La tradizione culinaria polacca si basa su ingredienti locali tipici delle zone rurali del paese come grano, patate, barbabietole, funghi, cetrioli, frutta, cavoli, crauti, miele, suino, pollame, selvaggina e pesci d’acqua dolce. Anche le spezie vengono utilizzate molto soprattutto in determinati piatti tipici.
Degno di nota è anche una crescente presenza di ristoranti vegetariani e vegani, alcuni attenti a reinterpretare i piatti più celebri della gastronomia polacca, altri invece più propensi a sperimentare le nuove influenze provenienti dall’estero.
– Pierogi
Ravioli ripieni con svariati ingredienti come carne, formaggio, funghi, frutta, patate, cipolle e crauti. Tra i piatti più diffusi e soprattutto più economici. Da provare assolutamente.
– Kluski ziemniaczane
Simili a gnocchi di patate, vi sembrerà di trovarvi a pranzo dalla nonna.
– Zuppe
Una delle pietanze più diffuse e spesso particolarmente sostanziosa. Ne esistono molte dalle più classiche alle più originali come la Barszcz (zuppa di barbabietole), la Kapuśniak (zuppa di cavoli), la Żurek (zuppa di farina di segale) e il Bigos (zuppa con diversi tipi di carne, crauti e spezie).
– Placki ziemniaczne
Frittelle di patate che possono essere servite sia in versione dolce che salata.
– Kielbasa
Si tratta della tipica salsiccia speziata che i polacchi solitamente consumano come spuntino.
– Makowiec
Dolce natalizio a base di semi di papavero che secondo la tradizione dovrebbe essere di buon auspicio.
– Piernik
Altro dolce natalizio a base di miele e spezie.
– Sernik
Probabilmente il dolce più diffuso, non è altro che una cheese-cake proposta in versioni diverse.
– Wodka
La vodka è senza ombra di dubbio la bevanda preferita dai polacchi, solo i russi ne fanno un consumo annuale superiore, e una volta provata capirete bene il perché. Assolutamente niente a che vedere con quella che conosciamo noi. Per farvi capire meglio, è come mangiare sushi nel Tirolo o mangiarlo a Tokio. Solitamente nei locali vengono serviti vari bicchierini di diversi tipi di vodka, da quella pura (czysta) alla vastissima scelta di quelle aromatizzate. La più interessante o per meglio dire la più stravagante è la żubrówka, detta anche “vodka del bisonte” in quanto viene aromatizzata con l’erba di cui si nutrono i bisonti nella foresta di Białowieża. Inutile dirlo, ma secondo la tradizione i bicchierini andrebbero bevuti tutti d’un fiato.
– Birra
Accanto alla vodka, le birre polacche sono ritenute tra le migliori al mondo. Tra le più celebri ci sono la Zywiec e la Tyskie.
– Aperitivo
Definirlo “aperitivo” non sarebbe del tutto corretto in quanto non esiste un orario prestabilito come da noi, si tratta piuttosto di un momento di aggregazione. Qualsiasi ora va bene, specie durante i mesi più freddi, quando un raggio di sole rappresenta un motivo più che sufficiente per uscire, stare insieme, condividendo il proprio tempo in un clima sempre allegro e rilassato.
Se un tempo si beveva quasi esclusivamente vodka, oggi è largamente diffuso sedersi in compagnia davanti a una bella pinta di birra o addirittura a un bicchiere di vino. Il punto focale indipendentemente dall’età è sempre lo stesso, e cioè il semplicissimo valore di non chiudersi in casa, ma di stare insieme agli altri.
– Qualità della vita e rapporti interpersonali
Come già spiegato precedentemente vi sono sicuramente delle sostanziali differenze sociali dettate dalle diverse condizioni economiche in cui si trovano alcuni territori del paese. Naturalmente coloro che fanno parte di queste zone tendono ad essere più pessimisti verso il futuro, e in parte alimentano l’odio xenofobo verso gli immigrati. In pratica una “guerra” tra due categorie ai margini della società, i poveri e gli stranieri.
In linea generale però, possiamo affermare che i polacchi sono persone con un grande cuore, spiritosi e onesti. Probabilmente ciò che hanno subito durante i drammatici anni della seconda guerra mondiale ha dato vita a un popolo coeso che ha imparato ciò che troppo spesso diamo per scontato: il valore della vita. Personalmente mi ha colpito molto questo loro atteggiamento positivo e proteso verso il futuro, proprio perché, avendo in passato avuto l’occasione di conoscere bene altri popoli tristemente segnati da eventi storici terribili, è sorprendente come la storia non abbia lasciato in loro un senso di insicurezza o di paura che purtroppo ho invece percepito in altri paesi segnati dalla brutalità dell’uomo.
– Mercatini di Natale
Per gli amanti del genere da non perdere sono sicuramente le tante bancarelle che nel mese di dicembre vengono allestite nel centro storico di Varsavia nella piazza Zamkowy.
Il 90% della popolazione è di religione cattolica, mentre della comunità ebraica che prima della seconda guerra mondiale era la più grande d’Europa oggi resta ben poco. Ciononostante il retaggio culturale ebraico è oggi fortemente presente e valorizzato attraverso veri e propri circuiti turistici a tema che da un lato offrono una dettagliata e dolorosa testimonianza storica tra ghetti, sinagoghe e musei, mentre dall’altro celebrano e valorizzano il patrimonio ebraico con spettacoli teatrali, musical, ristoranti e vivaci concerti di musica klezmer.
Mantenendo le solite precauzioni generiche dettate dal buon senso, sarà davvero difficile che vi imbattiate in situazioni rischiose. La Polonia è un paese piuttosto sicuro, personalmente non mi sono mai sentito in pericolo, ne ho mai avuto la sensazione che potesse capitare qualcosa di spiacevole sia di giorno che di notte. D’altro canto è vero che le risse nei locali notturni sono molto frequenti e che durante le partite di calcio, lungo le strade cittadine, ancora oggi il fenomeno della violenza degli hooligans è tristemente molto diffuso.
Solitamente non parlo molto di storia, non perché non la ritenga importante, tutt’altro, piuttosto per questioni prettamente pratiche. Spesso le persone si annoiano a leggere gli avvenimenti storici di un paese, e per i pochi realmente interessati basta dare un’occhiata a Wikipedia per ottenere tutte le informazioni necessarie.
La storia della Polonia però è talmente drammatica che risulta fondamentale non solo conoscerla, ma approfondirla, sia per una questione di rispetto ed obbligo morale, sia per riuscire a comprendere pienamente ciò che vedrete.
I tragici avvenimenti della seconda guerra mondiale e tutto ciò che è legato al nazismo e alla Shoah sono ben impressi nella mente di ognuno di noi. Questo probabilmente perché quanto accaduto sconvolge così tanto che risulta difficile dimenticare quanto studiato tra i banchi di scuola. Cinematografia e letteratura hanno poi dato un gran contributo alla conoscenza e alla comprensione di quegli anni che, anche se non sembra, non sono poi così lontani dai giorni nostri. Non starò quindi qui a raccontarvi fatti che la maggior parte di voi conoscono alla perfezione, bensì vorrei solo fare un paio di riflessioni e considerazioni insieme a voi.
Non ricordavo assolutamente, o forse non avevo mai saputo, che Hitler per conquistare e sottomettere a sé la Polonia aveva pianificato di eliminare fisicamente 1/3 della popolazione e guarda caso 1/3 della popolazione era di origine ebraica. Se quindi quella percentuale avesse interessato un altro popolo, oggi parleremmo di olocausto riferendoci a un diverso gruppo etnico?
Si parla tanto dello sterminio ebraico e molto meno dei gulag russi. È importante sapere che la Polonia in quegli anni si trovò al centro di una barbarica contesa territoriale tra Russia a est e Germania a ovest, accomunate dai metodi disumani utilizzati per il raggiungimento del loro scopo. Il popolo polacco venne quindi decimato dagli uni e dagli altri.
La guerra è per definizione la totale mancanza di umanità e vittime lo sono tutti, non esistono morti di serie a e morti di serie b, i morti sono morti e basta.
Ciò che mi ha davvero fatto male visitando i vari musei polacchi non sono state le comunque terribili immagini dei cadaveri alle quali purtroppo siamo tristemente abituati, piuttosto quelle che denotano indifferenza, intolleranza e persino sadismo. Non riesco a togliermi dagli occhi le fotografie nelle quali i soldati tedeschi tagliano i payot (riccioli laterali) ad ebrei in mezzo alla strada mentre tutti attorno ridono di gusto. Non riesco a dimenticare il dipinto sulla parete delle docce all’interno di Aschwitz raffigurante due gattini sorridenti che si lavano. Non riesco a non pensare che quel preciso paio di scarpette, confuso in mezzo ad altre migliaia di simili, potrebbero appartenere alla mia nipotina di 4 anni.
Sebbene l’omosessualità sia riconosciuta, la mentalità polacca è ancora molto conservatrice e decisamente non vede di buon occhio la comunità gay che si concentra quasi esclusivamente a Varsavia e Cracovia o nella località di Sopot, meta dichiaratamente gay-friendly.
Gli animali domestici sono accettati praticamente dappertutto, sia per quel che riguarda le strutture ricettive sia nei locali e ristoranti.
Negli alberghi a volte può essere richiesto un supplemento che solitamente va da 5 € a 15 € a notte.
In numerosi parchi, specie in quelli delle grandi città come Varsavia e Cracovia, vi sono spazi recitanti adibiti ai cani con possibilità ovviamente di lasciarli liberi senza guinzaglio a correre e familiarizzare con gli altri esemplari. Queste zone sono davvero molto curate e attrezzate sia per il benessere del padrone che per quello del cane, non mancano infatti panchine, gazebi, fontanelle e materiale da agility per i nostri amici a 4 zampe.
Naturalmente nei musei o in luoghi che necessitano di un particolare atteggiamento di compostezza e rispetto come Auschwitz è assolutamente vietato l’ingresso con cani. Dovrete quindi trovare soluzioni alternative che possono essere, o lasciare per qualche ora il vostro compagno in albergo, o alternarsi durante la visita se non viaggiate da soli.
Personalmente sono rimasto molto colpito dalla gentilezza e dall’affetto con il quale è stata accolta Isotta, la mia cagnolona di 31 kg simil Rhodesian. In un paio ristoranti è capitato persino che la cameriera chiamasse il personale della cucina per far loro vedere e accarezzare Isotta. Aneddoti a parte, il popolo polacco è sicuramente ben predisposto nei confronti degli animali e anche per strada le attenzioni e le dimostrazioni d’affetto verso il vostro peloso saranno moltissime.
– Come arrivare
Le principali compagnie low-cost effettuano voli diretti su Cracovia e Varsavia davvero alla portata di tutti. A mio avviso però il modo migliore per conoscere la Polonia è assolutamente in macchina, quindi che lo facciate con il vostro mezzo o con uno a noleggio mi sento davvero di raccomandarlo per poter godere a pieno delle zone più sperdute e autentiche del paese.
– Pasti
Dimenticate completamente gli orari e le modalità con le quali siete soliti consumare i vostri pasti. In Polonia ci si sveglia presto (molti uffici anche pubblici sono attivi già dalle 07.00-07:30) e si fa una colazione sostanziosa, con salsicce, bacon, uova, formaggi, ecc… A metà mattinata si fa uno spuntino che permette alla maggior parte dei lavoratori di fare orario continuato senza pranzare. Una volta usciti dal lavoro si cena subito, molti ristoranti, specie quelli che si dedicano alla cucina tradizionale, frequentati più da polacchi che da turisti, chiudono addirittura alle 18.30. Per molti questo è l’ultimo pasto della giornata, altri invece più tardi mangiano qualcosa di molto leggero, come per esempio una minestra, per non andare a letto a stomaco vuoto.
Sebbene le consuetudini polacche possano sembrarvi alquanto bizzarre, in realtà se ci riflettete un po’, vi renderete conto che tutti i torti non li hanno affatto. La colazione è molto carica dato che sono molte ore che il corpo non ingerisce nulla e bisogna prepararsi a un’impegnativa giornata di lavoro. Questo pasto permette poi di saltare il pranzo convertendolo in un semplice spuntino. Appena usciti dal lavoro cenano e in questo modo hanno tutta la serata a disposizione.
La concezione dei pasti anche in famiglia è molto diversa rispetto alla nostra, non viene infatti data così tanta importanza ai pranzi della domenica o al cenare tutti insieme. Al contrario però assume un certo valore il bere in compagnia come momento di aggregazione, fondamentale soprattutto tra amici.
Tutt’altra storia invece per quel che riguarda le feste come Natale, Capodanno e Pasqua dove le riunioni familiari sono molto sentite.
Ricordatevi quindi che, con esclusione delle grandi città come Varsavia e Cracovia, i ristoranti la sera chiudono molto presto, specialmente se amate provare la cucina tradizionale e volete mischiarvi a locali, cosa che vi consiglio assolutamente. Avrete così poi tutto il tempo a disposizione per assaporare le tante varietà di vodka, svariate birre, vino o mojito caldo (durante le stagioni fredde), in un’atmosfera coinvolgente e gioviale assolutamente da non perdere.
– Denaro
Il pagamento tramite carte di credito è talmente diffuso in tutto il paese che viene utilizzato anche per importi irrisori. Non avrete quindi alcun problema nel caso rimaneste senza contanti.
È possibile prelevare attraverso i bancomat pagando le solite commissioni internazionali praticamente dappertutto. Se volete portare con voi dei contanti è possibile cambiare senza alcun problema sia euro che dollari, in entrambi i casi i tassi di cambio sono estremamente convenienti, infatti solitamente variano di pochi centesimi rispetto al cambio ufficiale del giorno.
– Prenotare
Nel caso in cui abbiate poco tempo a disposizione risulterà fondamentale pianificare in anticipo le vostre visite ai musei e ai punti di interesse culturale e turistico che necessitino di un biglietto di ingresso. In Polonia infatti è molto comune prenotare le entrate in modo da evitare lunghe code e, in alcuni casi, tutelare il numero di ingressi. In alternativa vige la consueta soluzione di presentarsi al mattino molto presto in orario di apertura.
Senza dubbio la Polonia è stata una sorpresa, prima di tutto perché non mi aspettavo di incontrare un popolo così accogliente e così positivo. Temevo infatti che la tragica storia di questo paese avesse inevitabilmente intaccato lo spirito delle persone che oggi non cercano affatto di dimenticare, bensì di superare il passato guardando con ottimismo al futuro in modo a dir poco lodevole. Mi ha stupito poi la loro forte identità culturale che sopravvive ben salda nonostante secoli di invasioni e nonostante lo stato confini con ben 7 paesi diversi.
Le città sebbene a un primo sguardo presentino aspetti molto simili tra loro in realtà hanno sempre qualcosa che le caratterizza e un fascino particolare. La quiete poi, e l’autenticità delle zone rurali immerse in una natura incontaminata, invitano inevitabilmente a rallentare e ad assaporare ogni istante con maggior consapevolezza, valorizzando le piccole cose della vita che spesso trascuriamo e diamo per scontate.
LINK UTILI
Video promozionale ufficio turismo Polonia.
https://www.youtube.com/watch?v=FP2rjrEEb0I
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